In un sistema dell'arte e sistema produttivo quotidiano che sono divenute materie interdisciplinari e sempre più imprescindibili l'un dall'altro, Erha's ha percorso un cammino professionale assolutamente personale, avulso a una logica di modernizazione, quali che siano le nuove e imprevedibili forme, all'assimilazione continua di ciò che una volta erano prodotti culturali o esperienze quotidiane, ai valori comandati dall'economia dell'arte: diretto a preservare la ricerca creativa individuale, è svincolato dal mondo dell'arte e il suo sistema, con tutto ciò che esso comporta. L'intento è esclusivamente fare una pittura intelligente, cioè frutto del cervello oltre che di una mano felice capace solo di imbrattare una tela o raccontarci banalità. Per lui essere artista significa avere una responsabilità sociale, poichè l'arte è infin dei conti fatta per altri esseri sociali. La comunicazione e la ricerca inevitabilmente richiedono che gli artisti siano socialmente responsabili. Il medium, la forma, il linguaggio, sono meramente dei mezzi per trasmettere idee. L'idea è ciò che ci si aspetta dall'altra parte del filo. Quindi Erha's appena preordina (si limita a preordinare) le condizioni per un lavoro creativo, in modo che ciò che si vede riflette soltanto un'idea fra molte altre possibilità ma nello stesso tempo l'opera ispira ad estendersi aldilà dei suoi limiti, con la speranza che diventi un nuovo modo di guardare le cose. E' la dichiarazione di esistenza di possibili alternative, in questo senso l'opera và a oltre i suoi limiti fisici e il lavoro non si esaurisce nella definizione delle sue premesse, in quanto ogni cosa può essere definizione di qualcos'altro, coerentemente definisce un campo di possibili premesse che continua ad espandersi e continua ad includere nuove possibilità creative. Le opere quì presentate sono attualmente esposte alla "Galerie D'Agata" in Bruxelles www.galeriedagata.com